Pubblicato nel 2010
Presentazione di Giacomo B. Contri
Illustrazione e progetto grafico: chiara occhipinti
pagine: 254
Vaga è una psicoanalista che tenta di diventare psicoanalista.
Nel romanzo si racconta dei rapporti che, nel suo vagare, intrattiene con i suoi prossimi e con chi incontra. Tra i più vicini ce n’è uno che le regala giudizi imputativi. Vaga è anche una “spudorata” perchè mette in piazza i suoi pensieri, anche i più segreti, le sue mosse e l’eco personale delle mosse altrui.
Come ha ben sottolineato Giacomo B. Contri nella prefazione, questa storia: “mira alla completezza della non-censura e non all’illusione della totalità.”
Pubblicato nel 1998
Presentazione di Giacomo B. Contri
Illustrazione di copertina di Carla Cavelli
pagine: 280
Vaga va. Il suo andare non è più quello di una barca senza remi e senza bussola, ma quello di chi cerca di superare gli ostacoli per arrivare ad ottenere certezze soddisfacenti.
Continua a procurarsi e a procurare uno psicoanalista, che, novello Virgilio o moderno gatto con gli stivali, l'accompagna in un bel lavoro che la porta ad aprire sportelli fino ad allora ritenuti chiusi, così che i suoi desideri posano andare a buon fine
Pubblicato nel 1994
Presentazione di Giacomo B. Contri
Illustrazione di copertina di Carla Cavelli
pagine: 264
E la storia continua.
Vaga, la donna che ha scelto di parlare ad uno psicoanalista, sdraiata sul divano di damasco, si scopre malamente "spirituale".
La scoperta la intriga perché vivere di nebbie ineffabili non è eccitante né per i sensi, né per il pensiero.
Riapre allora altri capitoli della propria vita messi sotto chiave per censura.
Scopre che, come scrive Giacomo B. Contri: "tutti i segreti sono di Pulcinella, perché sogni, lapsus e altri pensieri sono notizie valide per tutti".
Pubblicato nel 1992
Presentazione di Giacomo B. Contri
Illustrazione di copertina di Carla Cavelli
pagine: 228
Di storie ce ne sono tante.
Anche questa è un storia,
Quella di una donna, Vaga, immersa fino al collo nel moralismo di un borgo lombardo in cui "certe cose non si pensano neppure".
Lei vi si ribella e ne vuole guarire; sgrana laicamente ad uno psicoanalista pensieri e atti suoi e di altri, rendendoli così passibili di giudizio.
I suoi cassetti tintinnano all'apparire dei primi benefici.